L’ANC: «Nessun beneficio dalle semplificazioni fiscali»

L’ANC: «Nessun beneficio dalle semplificazioni fiscali»

L’associazione contro l’adempimento richiesto dal quadro VI della dichiarazione IVA e l’UNICO precompilato: «Non replichiamo un insuccesso»

Nonostante le ripetute dichiarazioni di esponenti del Governo e dell’Agenzia delle Entrate circa la volontà di cambiare il rapporto tra Fisco e contribuenti, in modo da improntarlo alla collaborazione e all’adempimento spontaneo, “bisogna prendere atto che la realtà dei fatti smentisce clamorosamente le intenzioni”.

Si apre così il comunicato stampa diffuso ieri dall’Associazione nazionale commercialisti, che è tornata a lamentare il proliferare di adempimenti, “spesso inutili”, a carico di contribuenti e intermediari abilitati.

È il caso, questa volta, del nuovo quadro VI della dichiarazione IVA 2016, già segnalato, in termini non certo positivi, da un lettore di Eutekne.info qualche settimana fa (si veda “Dovremmo rifiutarci di indicare i dati delle lettere di intento in dichiarazione” del 28 gennaio). Il quadro in questione, riservato ai fornitori di esportatori abituali, chiede di inserire alcuni dati relativi alle lettere di intento ricevute, quali partita IVA e numero di trasmissione del protocollo della dichiarazione d’intento inviata. Si tratta, ancora una volta, di “dati che sono già in possesso dell’Amministrazione finanziaria” e che, quindi, vengono richiesti “in aperta violazione delle prescrizioni dello Statuto del contribuente”.

A ciò si aggiunge il fatto che, con il recente decreto semplificazioni per l’anno 2015, i fornitori di esportatori abituali erano stati esonerati dal comunicare tali dati. “Reintrodurre l’adempimento per lo stesso anno di riferimento – si legge nel comunicato – non è solo prova di un agire evidentemente contraddittorio, ma dimostra anche una volontà ben precisa: moltiplicare adempimenti superflui per i quali la probabilità di incorrere in errori formali, da parte del contribuente, è considerevole, con l’obiettivo ultimo di applicare sanzioni”.

Parole forti che sono giustificate dall’“esasperazione” di tanti professionisti, “oramai stanchi della mole sempre crescente di adempimenti”. Così il Presidente dell’ANC, Marco Cuchel, che non riesce a vedere altra spiegazione dietro alla reintroduzione di un adempimento appena eliminato: “Di certo – spiega – in questo caso non può trattarsi di lotta all’evasione fiscale, perché quei dati sono già in possesso del Fisco. E allora perché vengono richiesti nuovamente, se non per indurre all’errore il contribuente o il professionista che lo assiste?”

Insomma, siamo ancora ben lontani dal quel “Fisco amico”, di cui sempre più spesso parlano anche i rappresentanti dell’Esecutivo. “Io ci credo sempre – aggiunge Cuchel – e, in questo senso, investire sulla compliance va sicuramente nella direzione giusta. Ma alle parole devono seguire i fatti e, in questo momento, non ne abbiamo ancora visti”.

Non, secondo l’ANC, in termini di semplificazioni. Non lo è stata l’operazione 730 precompilato, considerato che la maggior parte dei contribuenti è dovuta “ricorrere a integrazioni e modifiche”, con relativo “aggravio di lavoro per i professionisti”.

E rischia di non esserlo, se i presupposti dovessero essere gli stessi (dati incompleti e necessità di integrazioni), nemmeno l’UNICO precompilato, il cui prossimo arrivo è stato annunciato proprio in questi giorni dalle Entrate. Anzi, al momento, sembra probabile che si ripeta esattamente lo stesso scenario: da un lato, “una martellante campagna sulle supposte semplificazioni”, dall’altro, “cittadini e contribuenti che non riescono a coglierne i benefici”.

“È sotto gli occhi di tutti – conclude la nota diffusa dall’associazione sindacale – come il rapporto costi/benefici di queste operazioni che dovrebbero rivoluzionare il nostro Fisco sia profondamente sproporzionato”. Ai costi, “sicuramente notevoli”, impiegati dall’Amministrazione finanziaria, infatti, “non corrispondono reali benefici per i contribuenti”.

Abbastanza per arrivare al punto di dover riconoscere che “la stagione del cambiamento e della vera semplificazione fiscale nel nostro Paese non ha ancora avuto inizio”.

da eutekne.info – Savino GALLO